Piante in bagno? Sì, ma bisogna saperle scegliere
Complementi d’arredo selezionati con cura, punti luci posizionati in modo strategico, colori e materiali destinati a pavimenti e rivestimenti scelti per creare ambienti visivamente bilanciati: uno spazio abitativo piacevole nasce dalla perfetta commistione di tutti i dettagli.
Progettare le diverse zone di un’abitazione non è un percorso semplice e richiede sicuramente molta attenzione nella scelta di ogni elemento affinché il risultato finale sia totalmente soddisfacente.
Al giorno d’oggi, le abitudini riflettono la tendenza di una quotidianità più domestica, che ha portato alla naturale riscoperta di momenti felici trascorsi maggiormente tra le mura di casa.
Proprio la necessità di una sempre più desiderata dimensione casalinga, ha evidenziato una direzione piuttosto chiara: l’incremento di richieste di opere di restyling e, in generale, il desiderio di rendere sempre più vivibili e funzionali gli spazi.
Questa tendenza riguarda ogni stanza della casa anche se, un’analisi più approfondita, rivela una particolare attenzione nei confronti del bagno, diventato un vero e proprio tempio del benessere.
In funzione di questa visione, è necessario rendere quanto più godibile e pratico uno spazio nel quale si trascorrono diverse ore nell’arco della giornata. Tra gli elementi indispensabili per la realizzazione di un luogo rilassante, le piante per il bagno ricoprono un ruolo rilevante.
Molto in voga negli anni Settanta, periodo nel quale hanno vissuto il momento di massimo apprezzamento, le piante per il bagno stanno tornando a fiorire all’interno degli appartamenti, regalando freschezza ad ambienti dalle metrature importanti ma anche a piccoli spazi.
Oltre all’evidente miglioria estetica, la vegetazione collocata nella stanza da bagno porta con sé diversi benefici. Ecco perché è fondamentale imparare a riconoscere le tipologie più idonee alla crescita indoor.
All’aspetto puramente ornamentale, si affianca un lato più pratico, che racchiude in sé alcuni vantaggi derivanti dal posizionamento delle piante nella stanza da bagno.
Scopriamo insieme tutti i benefici:
Quando si parla di ambienti interni, l’aria, oltre ad ossigeno, anidride carbonica e azoto, è ricca di sostanze inquinanti e tossiche, derivanti da svariate fonti: detersivi per la pulizia, detergenti per la cura personale, fumo, spray, vernici, lacche, insetticidi, solventi.
Alcune piante sono in grado di assorbire queste materie volatili, purificando l’aria e assicurando livelli ottimali di igiene. Inoltre, la riduzione significativa della quantità di inquinanti atmosferici potenzialmente dannosi limita l’eventuale insorgenza di malesseri come asma, allergie e mal di testa.
Per quanto si possa prestare attenzione, nella stanza da bagno è abbastanza frequente la formazione di cattivi odori imputabili all’utilizzo frequente di prodotti, al ristagno di acqua nelle tubature, all’utilizzo dei servizi igienici. E, spesso, aerare l’ambiente aprendo la finestra non è sufficiente.
Alcune specie di piante per il bagno sono utili anche a questo scopo, neutralizzando fragranze poco gradevoli grazie al profumo che sprigionano. Non meno importante, il terriccio, se opportunamente trattato con ricambi d’acqua e nutrienti, è un ottimo alleato per sconfiggere odori persistenti.
Riduzione dello stress, degli attacchi di ansia e degli stati depressivi, aumento della stima in se stessi e ottimismo: si, le piante, con i loro colori e i loro profumi, agiscono a livello inconscio sulla mente, contribuendo a migliorare la qualità di vita.
A sostegno di questa tesi sono state divulgate diverse ricerche scientifiche. Una delle ultime, pubblicata dalla rivista specializzata Preventive Medicine Report e condotta da un pool di ricercatori giapponesi e britannici, sintetizza circa 20 studi elaborati in tutto il mondo, nell’ultimo ventennio.
I risultati parlano chiaro: avere a che fare con le piante ha un notevole impatto positivo sulla salute, generando sensazioni di relax, benessere, energia e buonumore.
Gli esperti di botanica suggeriscono una regola generale da tenere presente quando scegliamo le piante destinate agli spazi interni: ogni stanza può ospitare una pianta e, in uno spazio di 20 metri quadrati, il numero consigliato sale a tre.
Al di là di questa considerazione, non tutte le piante sono adatte ad essere posizionate in bagno. Scopriamo le qualità che meglio si prestano a crescere in questo ambiente.
Oltre alle celebri proprietà lenitive contenute nella polpa delle sue foglie, l’aloe vera è una perfetta pianta per il bagno grazie alle poche cure che richiede.
Ama la luce del sole ma meglio se in forma indiretta, magari filtrata da una tenda o da una finestra con esposizione interna, per evitare che le foglie si possano bruciare.
Si adatta all’ambiente umido ricreato dal frequente utilizzo di lavandini, vasche e docce, godendosi gli effetti di una simil annaffiatura grazie alle goccioline di vapore acqueo.
Non da ultimo, è una delle piante più efficienti dal punto di vista della purificazione dell’aria, riuscendo al eliminare benzene e formaldeide.
Amante dell’umidità e per nulla sensibile ai cambi di temperatura, la felce è gestibile in bagno proprio per la facilità di manutenzione.
A seconda della qualità prescelta, alcune richiedono luce moderata mentre altre preferiscono un’illuminazione più intensa. Per questo possiamo scegliere la tipologia che preferiamo a seconda dell’esposizione della stanza da bagno e del grado d’illuminazione di cui è provvista.
Per contribuire ad una crescita sana, assicuriamole un’esposizione a Nord o a Est, non eccediamo con l’annaffiatura e aggiungiamo il fertilizzante ogni due settimane.
Sul fronte inquinamento, le felci contrastano con maggiore efficacia la formaldeide, lo xilene e diversi composti organici volatili (COV).
A dispetto di una nomea che la descrive come una pianta dalla gestione particolarmente complicata, l’orchidea è ideale per la stanza da bagno, a patto di scegliere la tipologia corretta che si adatta con maggior facilità agli ambienti umidi come, ad esempio, Cattleya, Dendrobium e Vanda.
In tema di annaffiatura, sarà lei stessa ad indicarci la necessità di rifornimento: quando noteremo le radici bianche, potremo immergere metà vaso in acqua tiepida per circa 30 minuti, per poi scolare il vaso.
Poca cura e innegabili qualità estetiche la rendono un elemento decorativo di grande effetto per la stanza da bagno.
Il bambù è l’opzione perfetta in caso si abbia a disposizione un bagno cieco e una metratura ridotta: è resistente, cresce molto bene in ambienti scarsamente illuminati e ha una forma sottile e allungata che occupa pochissimo spazio. L’unica richiesta di questa pianta è un’annaffiatura costante e abbondante.
La tradizione antica del Feng Shui sottolinea che il bambù sia portatore di energia positiva: un motivo più che sufficiente per posizionare questa pianta in un luogo dedicato al benessere e al relax.
Nella categoria di piante per il bagno, rientra anche il filodendro, una specie tropicale che ama le condizioni di umidità e luminosità tipiche della sua zona d’origine.
Facile da coltivare, manda evidenti segnali se riceve troppa acqua o troppo poca, perdendo le foglie. Proprio la ricchezza del suo apparato fogliare regala al bagno un’atmosfera esotica, rendendola un dettaglio ornamentale affascinante.
Non da ultimo, anche il filodendro è noto per le sue proprietà antinquinanti, particolarmente efficaci per neutralizzare il pentaclorofenolo, un composto che si forma dal legno trattato.
Resistente, quasi indistruttibile, a prova del più nero dei pollici: la crescita del Pothos è molto veloce e, se rallenta, è sufficiente tagliare appena sopra una foglia per farlo tornare a prosperare.
Questa pianta è molto amata per la sua capacità di adattamento: resiste benissimo sia in bagni ciechi sia in spazi luminosi. Ama gli ambienti umidi e non ha bisogno di terriccio: può essere inserita in un contenitore di vetro con dell’acqua che dovrà essere cambiata con regolarità.
A livello estetico, arricchisce lo spazio con una suggestiva forma a cascata: grazie a piccoli supporti, riesce ad arrampicarsi agilmente oppure a ricadere dall’alto se appeso al soffitto in vasi o contenitori.
A proposito di proprietà purificanti, elimina efficacemente la presenza di monossido di carbonio presente nell’abitazione.
Dopo aver compreso quali siano le migliori tipologie di piante per il bagno, ricordiamo che, sebbene molte specie non necessitino di grandi cure, è comunque opportuno dedicare qualche attenzione affinché crescano rigogliose.
Non è necessario avere il pollice verde per avere piante sane, ma teniamo a mente alcune semplici regole per farle vivere nel modo più corretto e salutare.
Sebbene ogni pianta necessiti di un discorso specifico, teniamo presente che le specie adatte ad essere posizionate in bagno sono quasi tutte di origine tropicale, dunque abituate ad una concentrazione di umidità medio-alta, in un range compreso tra 60% e 80%.
Quale miglior ambiente, se non il bagno, per ricreare queste condizioni grazie a docce, vasche e rubinetti che saturano di vapore l’ambiente, per poi creare una condensa su ogni superficie.
La costanza climatica garantita da una temperatura idealmente compresa tra 15° e 21° è la condizione ideale affinché le piante, specialmente provenienti da zone esotiche, possano prosperare.
Ricordiamo che un’escursione di un paio di gradi è ben tollerata da ogni pianta. In bagno, possiamo posizionare più esemplari nello stesso punto, magari vicino ad una finestra, se è presente, affinché si crei un equilibrio favorevole alla crescita.
Il capitolo annaffiatura è sempre molto controverso e la chiave sta nell’equilibrio, cercando di rispondere alle reali esigenze di ogni pianta: non far mancare acqua ma nemmeno eccedere per evitare la formazione di muffe e di ristagni.
Per non sbagliare, possiamo riempire il sottovaso in modo che sia la pianta stessa a regolarsi in merito alla quantità da prelevare. Non dimentichiamo, però, di farlo con moderazione poiché ci troviamo all’interno di un ambiente già ricco di umidità: interveniamo quando il terriccio è effettivamente secco al tatto, preferibilmente nelle ore mattutine, quando l’attività delle piante è al suo livello più alto.
Evitiamo sempre le ore serali, quando la temperatura cala e l’acqua tende con maggiore facilità a ristagnare moltiplicando le probabilità di sviluppare marciumi.
Ogni pianta, è indubbio, necessita di un apporto di sostanze nutritive, purchè moderato, affinché non si riveli letale.
Le tempistiche corrette prevedono la concimazione nella stagione primaverile e in quella estiva, ogni due settimane, con sostanze preferibilmente liquide e per piante in vasi con diametro non inferiore a 25 centimetri. Per tutte le altre tipologie, è sufficiente un rinvaso annuale.
Per quanto riguarda la pulizia del fogliame, è consigliabile effettuarlo con regolarità, a cadenza almeno mensile, poiché il bagno è più incline alla formazione di sporco imputabile al frequente utilizzo di saponi, spray, shampoo i cui schizzi possono depositarsi sulle foglie.
Se la struttura fogliare è particolarmente fitta, è bene utilizzare un panno morbido e asciutto per strofinare con delicatezza la superficie.
All’interno della stanza, le piante per il bagno possono godere di differenti tipologie di illuminazione, a seconda delle esigenze specifiche.
In presenza di un bagno cieco, possiamo avvalerci di riflessi generati dagli specchi ma anche di una tinteggiatura delle pareti con colori chiari, che riflettano la luce.
Quando, invece, sono presenti una o più finestre, le piante possono godere della luce solare diretta, magari posizionandole sul davanzale, oppure di un’illuminazione più tenue, filtrata dalle tende, dalle persiane o dalle tapparelle.
Questa condizione di penombra è particolarmente adatta alle piante tropicali, abituate a crescere nel sottobosco, dove sono protette dai raggi solari troppo violenti.
Qualità estetiche oppure aspetti pratici? Giunti a questo bivio, quando parliamo di piante per il bagno non siamo costretti a scegliere: possiamo optare per diverse tipologie in grado di coniugare perfettamente il lato ornamentale con quello più funzionale.
Si, perché la bellezza di fiori e di foglie rigogliose va di pari passo con le loro incredibili capacità di neutralizzare odori poco graditi e agenti inquinanti, purificando l’aria in modo completamente naturale.
Sono tante le tipologie di piante utili a questo scopo, ma alcune ci riescono meglio di altre. Qual’è il motivo? Vi sveliamo un ultimo segreto: più esteso e più ricco è l’apparato fogliare, dotato di foglie di grandi dimensioni, maggiore è la quantità di sostanze nocive assorbite.