Guida alla pulizia e igiene del bagno per il post Covid-19
A poco più di un anno dalla comparsa del Covid-19, siamo tutti impegnati sullo stesso fronte: riadattare schemi sociali e comportamentali che la pandemia ha scardinato con estrema forza.
Il virus ha creato nuovi equilibri ai quali, tuttora, stiamo cercando di abituarci, consapevoli di aver assunto e interiorizzato atteggiamenti e pensieri rinnovati, probabilmente più estremizzati.
La rottura della quotidianità ha avuto effetti visibili e disastrosi su molteplici aspetti: lavoro, relazioni interpersonali, viaggi, occasioni di svago sono state letteralmente stravolte.
L’arrivo del Covid-19 ha generato paura e incertezza, rivoluzionando l’aspetto sociale e caratteriale dell’uomo, ora più che mai rispettoso di norme e decreti messi in campo per arginare il contagio.
Attenti per noi stessi, in primis, e per le persone attorno a noi, abbiamo fatto della prevenzione l’arma primaria per combattere e sconfiggere un virus subdolo e ancora poco conosciuto.
Dentro e fuori casa, l’asticella che misura la soglia di attenzione si è inevitabilmente abbassata, spingendoci verso misure sempre più stringenti per preservare la nostra salute.
Ridurre al minimo la possibilità di incappare in situazioni potenzialmente pericolose, massimizzando le attività di pulizia ed igienizzazione, sia personale sia degli ambienti: ecco il nuovo, imprescindibile paradigma che detta legge nell’era del post Covid-19.
In questa guida, scopriamo insieme come pulire e igienizzare in modo corretto ed efficace aree battericamente sensibili come il bagno, per avere la certezza di usufruire di luoghi sicuri e Covid-free.
Intensificare le attività di disinfezione delle superfici e degli oggetti è il presupposto dal quale partire per creare spazi salubri, specialmente quelli potenzialmente più pericolosi come il bagno, ad alto rischio di concentrazione batterica e microbica.
Siamo portati a pensare che per effettuare un corretto processo di pulizia e igienizzazione si debbano impiegare prodotti particolari. In realtà, fonti autorevoli come l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e il Ministero della Salute ci suggeriscono l’impiego di detergenti assai comuni e facilmente reperibili in commercio.
Le evidenze scientifiche hanno dimostrato che il Coronavirus può sopravvivere sulle superfici inanimate, a seconda della loro composizione (vetro, plastica, metalli), per un lasso di tempo variabile, da poche ore a diversi giorni. Ed è la ragione per la quale dobbiamo assicurarci di agire in modo tempestivo e mirato per evitare la sua diffusione.
Pavimenti e superfici lineari e continuative come mensole, tavoli, porte e finestre che, nell’arco della giornata, vengono ripetutamente toccate da più persone, possono essere disinfettate con prodotti a base alcolica o a base di cloro, come candeggina o varechina.
Prima di effettuare qualsiasi operazione di disinfezione, leggiamo sempre con attenzione le istruzioni presenti sulla confezione. In questo modo potremo comprendere meglio le modalità di impiego del prodotto: la quantità da utilizzare, la percentuale da diluire in acqua, la necessità di risciacquo o meno, le tempistiche e lo spettro d’azione.
Scopriamo insieme le soluzioni più efficaci per igienizzare la stanza da bagno e tutti gli oggetti presenti al suo interno:
I prodotti a base di cloro sono sicuramente un’ottima soluzione per disinfettare le superfici del bagno. La percentuale di cloro attivo necessaria affinché l’igienizzazione risulti efficace deve essere pari allo 0,1%. Il valore può salire sino allo 0,5% quando dobbiamo pulire il lavandino, il wc e la doccia. Prestare attenzione alla quantità di principio attivo diluito in acqua è molto importante anche per preservare la nostra salute ed evitare che prodotti potenzialmente tossici possano compromettere il nostro apparato respiratorio.
Se per disinfettare la stanza da bagno decidiamo di optare per un prodotto a base alcolica, la percentuale di alcool deve essere compresa tra 62% e 71%. Questo numero può abbassarsi al 60% quando dobbiamo lavarci le mani con una soluzione idroalcolica: la detersione deve riguardare l’intera superficie dell’epidermide per una durata di almeno 40/60 secondi.
Sebbene l’impiego di prodotti a base alcolica oppure a base di cloro sia assolutamente efficace per disinfettare il bagno, teniamo presente che alcune superfici sono delicate e mal sopportano l’aggressività di determinate sostanze.
Per il cotto, il marmo ma anche per il legno non sono indicati detergenti troppo aggressivi. In questo caso, suggeriamo l’utilizzo di formulazioni a base di ammonio quaternario. E, se non siamo certi di poter utilizzare un prodotto, facciamo sempre fede all’etichetta e a diciture che riportino specifiche caratteristiche come “azione disinfettante”, “antibatterico”, “potere microbicida”.
In tempi moderni, siamo abituati a disporre di decine di prodotti a seconda delle varie necessità. Spesso, però, anche i rimedi più datati possono risultare efficaci. Soluzioni dii bicarbonato, aceto o limone diluite in acqua possiedono ottime qualità sgrassanti e sbiancanti ma non hanno nessuna efficacia antibatterica. Utilizziamoli, dunque, per una pulizia iniziale, per poi ultimare l’igienizzazione con prodotti più specifici.
I prodotti che riportano la dicitura “presidio medico chirurgico” sulla propria etichetta sono soggetti ad una precisa regolamentazione che ne certifica le caratteristiche: oltre a rimuovere lo sporco più superficiale, hanno una potente azione nei confronti di funghi, batteri e virus.
Oltre all’igiene personale e alla pulizia di pavimenti e superfici, è molto importante disinfettare anche gli oggetti high-touch presenti nella stanza da bagno.
Ma a cosa ci riferiamo con questo termine? Molto semplicemente, si tratta di quei piccoli punti ad alto tasso di contatto quotidiano e, dunque, potenzialmente infetti: maniglie di porte e cassetti, rubinetteria, interruttori della luce, telecomandi, pulsanti.
Spesso ce ne dimentichiamo proprio per la loro dimensione ridotta e, invece, diventano un rapido veicolo di aggregazione e proliferazione di virus e batteri.
Tra gli oggetti da pulire con attenzione, includiamo portasapone, portaspazzolino, ciotole varie presenti spesso sul lavabo e anche il piatto doccia, un punto che, data la sua natura umida, risulta molto favorevole alla formazione di germi.
Durante la pulizia della stanza da bagno, teniamo a mente alcune semplici regole:
- Prima di utilizzare qualsiasi detergente, serviamoci di un panno in microfibra per eliminare accumuli di polvere e/o sporcizia superficiale da oggetti e superfici
- Utilizziamo stracci diversificati per i sanitari e per gli altri oggetti
- A pulizia ultimata, gettiamo immediatamente gli stracci in lavatrice per evitare il contatto con altri tessuti e/o superfici
- Garantiamo una costante aerazione degli ambienti durante le fasi di pulizia e nei momenti successivi
- Utilizziamo sempre guanti monouso per proteggere la mani da sostanze dannose per l’epidermide
Oltre a disinfettare e a pulire superfici e oggetti, vi consigliamo di adottare alcune accortezze per far si che la stanza da bagno sia un ambiente sicuro e privo di organismi microbici. Ecco un decalogo riassuntivo:
- Asciugare sempre le superfici maggiormente soggette ad accumuli di acqua
- Eliminare dalle superfici ogni traccia di sapone, oli, creme, dentifricio e capelli
- Utilizzare contenitori diversi per ogni spazzolino, in modo da evitare il contatto tra uno e l’altro
- Evitare la condivisione degli asciugamani, predisponendone uno ad uso esclusivo per ogni membro della famiglia
- Sostituire frequentemente gli asciugamani e, nel momento del lavaggio in lavatrice, preferire un programma a 60 gradi aggiungendo un detergente contenente ossigeno attivo o un disinfettante per tessuti
- Assicurarsi che le pareti e il pavimento del bagno siano sempre ben asciutti poiché l’umidità e il calore sono fattori che favoriscono la nascita e il proliferare di batteri
- Garantire un’adeguata e costante ventilazione della stanza durante l’arco della giornata e, in particolare, durante le operazioni di pulizia
- Lasciar asciugare bene gli asciugamani e le spugne dopo ogni utilizzo
- Disinfettare e asciugare il piatto doccia dopo ogni utilizzo
- Dopo aver utilizzato il wc, richiudere lo sportello e, solo successivamente, tirare lo sciacquone. In questo modo eviteremo che particelle potenzialmente infette aleggino nella stanza da bagno. Pare, infatti, che il virus sia presente nelle feci
Nel corso dell’ultimo anno, è vero, le nostre abitudini hanno subito profonde modifiche, dettate da una situazione che ci ha inaspettatamente travolti. Nuove regole e ritmi, equilibri differenti, ai quali ci siamo, passo dopo passo, allineati.
E anche l’universo dell’abitare si è adeguato ai neonati schemi sociali, proponendo visioni abitative rivoluzionate, che tengono conto delle esigenze sorte dalla forzata convivenza con la pandemia.
Spazi domestici ripensati, aree polifunzionali e di condivisione per l’intera famiglia: una rivisitazione strutturale, necessaria ad accompagnare una vita trascorsa maggiormente in casa che va di pari passo con un accresciuto livello di attenzione nei confronti di pulizia e igiene.
Frequenti opere di igienizzazione e disinfezione della casa e, in particolare di ambienti battericamente più sensibili come il bagno e la cucina, potrebbero sembrare eccessive.
Ma tenere alto il livello di guardia anche per quanto concerne la pulizia casalinga è un atto indispensabile per salvaguardare la nostra salute.